LA LUNA ROSSA E GLI INSOPPORTABILI RIPETITIVI, ARROGANTI LAMENTI PROFESSIONALI

Come ben sapete in questi giorni, c'è stata la famosa eclissi lunare.
Già dalla sera precedente l'evento, su Facebook e sui social tutti già si pregustavano la miriade di fotografie che sarebbero state pubblicate l'indomani.

Da questa frase in risposta ad un mio commento "creata" da un "professionista" nasce la mia riflessione:
"sono completamente in disaccordo, i gruppi sono (o dovrebbero essere) fatti per condividere le proprie foto ma con intelligenza  aggiungere la 500ma luna a 499 esattamente uguali dimostra solo un esagerato senso di se, come se la tua luna sia quello di cui il mondo ha bisogno... purtroppo, il concetto di condivisione si trasforma nel concetto di "gratifico il mio ego", che con la condivisione ha ben poco a che fare." 
I social sono un luogo di condivisione e "aggregazione" (dovrebbe essere così) e quindi aperto al pubblico, a meno che tu non decida di tenere fuori dal tuo profilo chi ti sembra possa essere troppo "invasivo".
Un po' come andare al bar, trovi discorsi di tutti i tipi, si parla di calcio, si parla di macchine, di moda...anche dell'eclissi e di fotografia, certo.

Arriviamo appunto ai "bar" di FACEBOOK:  I GRUPPI.
Se entri in un gruppo, dopo essere stato accettato, sei consapevole di far parte di una comunità in cui tutti i giorni o quasi, chi frequenta quel posto ti porta la sua conoscenza, le sue esperienze e i fatti del giorno di cui parlottare con gli altri tra un "bianchino" e uno "spritz".


Come credo fosse giusto (perché io ho deciso che lo fosse) ho voluto pubblicare la mia fotografia in uno di questi gruppi, senza nessuna pretesa, solo per condividere.
Io ho un brutto vizio, quello di seguire i miei contatti, ovvero, vedo cosa pubblicano e magari li commento, cosa che forse dovrei evitare.
Uno di questi post mi sono permesso di commentarlo e la cosa è andata abbastanza bene (avendo ricevuto la risposta a inizio articolo)  perché in certi casi se parli di politica vieni cacciato direttamente dal profilo del contatto.

Vedo parecchia insofferenza da parte di tante persone (professionisti) sui social, si stupiscono di vedere le stesse fotografie e si lamentano, e la cosa buffa è che lo esternano, creando lo stesso sentimento in me, l'insofferenza alle lamentele, per cui mi lamento di chi si lamenta ma non lo pubblico.

In questa frase si parla di intelligenza, con una superficialità disarmante, solamente per l'aver pubblicato una fotografia di troppo? si parla di "ego" da gratificare... (lasciamo perdere i congiuntivi).

Ora mi auguro che certi PROFESSIONISTI, ritornino un pochino con i piedi per terra, almeno per evitare di trattare chi è appassionato come un fesso, solo perché pubblica per puro piacere, non per EGOCENTRISMO O PER PROPAGANDA in gruppi aperti al pubblico.

Magari ritornate nei "BAR" quelli veri e fatevi un paio di SPRITZ, la vita vi sorriderà.




;)

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