Questa estate caldissima tra Puglia e Calabria

Estate 2017, Puglia.

Sono in Puglia in vacanza, mi godo il paesaggio, gli ulivi, il cibo fantastico di questa regione molto particolare.
E' una terra molto amata e tutelata da chi ci è nato.
Una cosa per me strana, ma veramente il pugliese è attaccatissimo alle proprie radici, in maniera ossessiva, non toccate la Puglia ad un pugliese, cosa naturale e giustissima, e così dovrebbe essere per tutte le regioni ma non lo è, ve lo garantisco, amano la loro "TERRA" letteralmente, sono grati di quello che la loro terra regala.
Un esempio sono gli ulivi, gli ulivi non sono solo alberi, gli ulivi sono parte della "famiglia Puglia"
gli ulivi sono un membro di ogni famiglia che ne possiede qualcuno, e chi non ne possiede, li tratta comunque come fossero nipoti o parenti stretti.
Detto questo, ci spostiamo con la mia compagna verso "casa mia" che non sento comunque "dentro" come un pugliese appunto, la Calabria.
Imbocchiamo la Salerno-Reggio Calabria e noto che si scorre che è una meraviglia, mi godo lo spettacolo di paesaggio ai lati dell'autostrada, e il viaggio è molto piacevole, dopo 60 anni almeno si viaggia bene, quando ad un tratto



una colonna di fumo attira la mia attenzione.
Un incendio sta facendo il lavoro sporco di chi mangia su questi disastri, è distante e quindi non mi preoccupo più di tanto ma la mia amarezza è tanta.



Cominciamo a parlottare di queste azioni stupide,
su quanto siano bastardi gli individui 
che commettono 
queste "bastardate" appunto, e ci accorgiamo di avvicinarci sempre più alla nube nera, al che ci preoccupiamo un pochino ma continuiamo a viaggiare, anche perché non vi è alternativa.
Nell'altro senso di marcia non si vede ombra di automobili, quindi comincio a pensare alla coda che ci aspetta in quanto non c'è via di uscita per poter deviare il traffico e invece continuo il mio cammino fino ad arrivare sul luogo del disastro.
                                                                  

Ecco in lontananza distinguo le fiamme, poca cosa rispetto a quello che si trova sotto di noi, si perché sotto di noi si trova la corsia opposta e il resto della montagna che brucia, mentre alla mia destra comincia un altro incendio che poi si rivelerà devastante per tutto il verde che mi circondava.
Per la prima volta in vita mia mi trovavo dentro ad un incendio boschivo, anche se non in pericolo, ma comunque a pochi metri da me si stava consumando una catastrofe (forse annunciata).



Ho cominciato a parlare della Puglia, perché durante il viaggio di ritorno feci un paragone con la mia compagna, che è pugliese appunto, su come in certe zone succedano molto più frequentemente questi incendi, rispetto ad altre.
Dalla sua, in Salento, aveva vissuto l'incubo XILELLA, che decretò l'eradicazione di centinaia di ulivi innocenti 


(nella foto un campo una volta pieno di ulivi,che ha subito la "cura")

Tornando al mio viaggio, mi trovo costretto a passare affianco alle fiamme, non si può immaginare il calore sprigionato in quell'inferno, (vi giuro che bruciava nonostante la distanza e al fatto che fossimo in macchina) oltre all'aria irrespirabile per via del fumo, solo dopo provai ad immaginare se per caso si fosse fermata la macchina o se fossi rimasto bloccato in mezzo all'incendio, una sensazione bruttissima, non augurabile a nessuno.

(ore 13,00 viaggio di andata Salerno-Reggio calabria)



                                                          
Lasciato alle spalle il tratto pericoloso, stavamo già pensando a cosa avremmo trovato al ritorno, a come sarebbe cambiato il paesaggio e a quanto ci avrebbero messo per spegnere tutto.
L'incendio lo abbiamo passato alle 13 circa, siamo ritornati da Catanzaro in direzione Salento verso le 19,00 e percorrendo la stessa autostrada, il paesaggio era cambiato e dove tutto era verde ora si presentava nero e la situazione era questa:

(ore 19,00 viaggio di ritorno Salerno-Reggio Calabria)





 La montagna che avevamo visto cominciare a bruciare all'andata è quella che vedete nella prima foto, elicotteri con cestelli e canadair che tutto il giorno hanno fatto la spola per portare acqua, e nel frattempo i roghi si aggiungevano a quelli già esistenti.
Tenete conto che le ultime quattro foto sono state fatte a fine serata, immaginate solamente che disastro hanno creato.
Tutto questo per denaro, ebbene si, bruciamo il nostro MONDO per DENARO.
La cosa più assurda è che per raggiungere i propri scopi mettono in pericolo altri esseri umani.
Credo che soluzione a questo non ci sia, credo che lo Stato non possa farci nulla, dovrebbero solamente cominciare a lavorare seriamente ed onestamente gli individui che vogliono lucrare sugli incendi, cominciare veramente a piegare la schiena sulla terra e zappare, per evitare di nuocere al mondo e a chi lo vorrebbe abitare in pace e tranquillità, anziché dare fuoco a ciò che ci da la possibilità di vivere, dovremmo cominciare a pensare di trattare tutto ciò che ci circonda come un ULIVO, come trattano i pugliesi i propri ulivi, con rispetto, con amore, con grande pazienza per vederlo crescere CENTENARIO, e vedrete i frutti che ne verranno.

J.G.

(foto Johnny Garcea)


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